Fedez, tanto di cappello

DRIBBLIAMO EQUIVOCI e interpretazioni di comodo: niente da eccepire sui contenuti civili dell’arringa di Fedez nel Primomaggio della Tv sul Ddl Zan e la sua coda di meritati consensi. Lasciamo egualmente al loro destino le polemiche che secondo costume attuale ne sono seguìte, il pasticcio della Rai e il video di natura un po’ delatoria ma ben esplicativo diffuso dopo i fatti. Ma niente è casuale nel mondo dei sòscia e dei click che alcuni eventi si portano dietro. Con tutto ciò che segue nella grande palla di neve che rotola fino a diventare valanga economica.

Poi la Nike è molto presente nella vita di Fedez. Berretto docet. La Nike, con i neri nuvoloni sullo sfruttamento di chi, in Indonesia, Cambogia e altrove nell’Asia, ha lavorato nelle sue manifatture per ditte appaltatrici. Inclusa la tragedia dello sfruttamento minorile, peraltro operato da parecchie multinazionali, del quale la ditta americana fu anni fa accusata e dal quale, ravveduta e penitente, ha poi ufficialmente preso le distanze.

Nel caos mediatico che distrae per fortuna dal Covid entra anche il Codacons con due esposti nel cassetto: uno contro la pubblicità occulta perpetrata da Fedez col suo cappellino e uno rivolto alla Commissione di Vigilanza Rai cui sarà chiesto di sanzionare un illecito tentativo censorio nel confronti del rapper e del testo che avrebbe letto.

Fedez durante il suo intervento televisivo del Primo Maggio

Ancora, nella vetrina di Fedez, che le ha esposte giorni fa come un trofeo sulla sua bacheca di rete, ci sono le Satan Shoes modificate in cifra “satanica” con simboli ben precisi come la croce rovesciata e il pentacolo, tradizionalmente associati al satanismo. Ma quello che le segnala maggiormente quale oggetto di culto sarebbe la vera goccia di sangue umano presente nella suola (si narra dell’inserimento nell’intersuola ― di norma piena d’aria ― di un liquido fatto di inchiostro rosso e di una goccia di sangue umano donato,  ha detto MSCHF – sigla di un gruppo di artisti e stilisti newyorkesi  che ha modificato 666 paia di Air Max chiamandole appunto Satan Shoes  – da alcuni dei suoi collaboratori).

Sul lato della scarpa c’è poi un versetto della Bibbia riferito al Vangelo di Luca: “Io vedevo Satana cadere dal cielo come la folgore”. Nemmeno casuale è il numero di scarpe messe in commercio. Sono infatti solo 666 (il numero del demonio) le paia di sneakers disponibili all’acquisto. Il prezzo è circa 855 euro e naturalmente c’è chi può permettersele, anche in tempi pandèmici. La stessa Nike si è dissociata dalla faccenda e ha fatto causa (a quanto pare vincendola) a MSCHF.

E la festa dei lavoratori?