Fiori d’equinozio, perla di Ozu sulla piattaforma MUBI

FIORI D’EQUINOZIO (彼岸花, Higanbana), ultimo arrivato nella cospicua raccolta di film che la benemerita piattaforma MUBI dedica a Ozu Yasujirō.  Il film è del 1958, primo film girato a colori girato dal regista giapponese, nell’ottica di quel realismo del quale Ozu è stato inequivocabile interprete all’interno della sua cinematografia.

Visione imperdibile, ovviamente, sia per la grandezza dell’autore sia per il percorso  di una storia ambientata nella Tokyo al tramonto degli anni Cinquanta, dove il capofamiglia Hirayama Wataru  (Saburi Shin) guarda con apprensione al futuro delle sue due figlie dopo aver verificato che, attorno a loro, fioccano matrimoni e nuove famiglie. Al centro le tematiche care all’autore in questa fase della sua carriera, nel grande contrasto tra vecchi valori, autorità e mutazioni civili.

Ozu Yasujirō negli anni Cinquanta

La vecchia società giapponese sta lentamente declinando e si fanno strana nuove aperture sociali e di costume, delle quali l’uomo, a capo di una importante ditta, crede di poter essere partecipe: aderendo in teoria alle nuove istanze antitradizionali, come quella dei matrimoni selezionati per casta, ma opponendosi di fatto ai sentimenti della figlia quando un modesto impiegato, a lei legato da qualche tempo, arriva a chiedere la sua mano.  Il nuovo Giappone preferisce dare spazio ai sentimenti ma le antiche resistenze faticano a cedere il passo: e forse spetterà alle donne decifrare al meglio il senso del cambiamento perché sarà la moglie di Watary, Kiyoko (Kinuyo Tanaka), davvero ricettiva verso i nuovi corsi della vita, ad illuminarlo.